Siamo con Aldo Carlotto e Antonello Vivace, fondatori di WSTAFF, importante agenzia di comunicazione le cui attività sono molto focalizzate sul web.
Li conosciamo da un po’ ed abbiamo chiesto loro questa intervista, che ci hanno gentilmente concesso, per parlarci delle loro attività e del loro punto di vista sulle evoluzioni del nostro settore.
Ciao Aldo, ciao Antonello, prima di tutto grazie per aver accettato di rilasciarci questa intervista. Come sapete, Virtual14 si occupa di comunicazione (soprattutto online) e il nostro sito, virtual14.com, è strutturato come un magazine che mette al centro delle proprie attività approfondimenti, informazioni, casi studio e tutto quanto sia inerente questo settore. Voi siete professionisti della comunicazione, qual è stato il vostro percorso personale, in tal senso?
Siete fondatori e manager di WStaff, agenzia consolidata e di grande successo. Ci raccontate com’è iniziata quest’avventura? Qual è la genesi del “naming” che avete scelto?
Come si sviluppa la vostra integrazione sul lavoro? Ci spiegate il vostro ruolo all’interno dell’agenzia e le attività che rappresentano il vostro core business?

Il nostro settore è in rapida evoluzione. In che direzione si sta andando, a vostro modo di vedere?
In termini di business come pensate che i new media influenzino le strategie delle aziende nel loro approccio alla comunicazione? Ed in funzione di ciò, in che modo voi e il team di WSTAFF vi approcciate ai vostri clienti? Sembra necessaria una formazione costante vista l’elevata velocità con la quale i sistemi si stanno evolvendo.
Oggi come oggi ci sono persone che hanno un seguito così vasto da diventare veri e propri “marchi”. Come curate e promuovete la vostra attività lavorativa e la vostra immagine di professionisti? Anche voi lavorate allo sviluppo del vostro Personal Brand o preferite essere associati all’immagine aziendale?
“Su questo rispondo io, da amante dello sport per me, per noi, è fondamentale il gioco di squadra. Anche perché la creatività nasce dal confronto di idee, dal celebre “brainstorming”. Il “one man show” non può esistere. Per quanto si possa essere bravo, non si può essere onniscenti. Per noi, quindi, esiste la campagna di comunicazione WSTAFF, il sito WSTAFF, la consulenza WSTAFF, non di Tizio, Caio e Sempronio. Tra le cose a cui tengo di più tra quelle che provo a trasferire ai nostri collaboratori quando iniziano a lavorare con noi c’è parlare sempre al plurale: esiste “noi” e non “io”. La squadra vince, la squadra perde.”
La “rivoluzione digitale” sta anche portando fortemente alla “ribalta” il contenuto come l’elemento centrale della comunicazione. La produzione di testi di qualità e la loro diffusione rappresentano, ormai, elementi fondamentali per le aziende per diventare punti di riferimento dei propri settori commerciali. Siete d’accordo?
In che modo gestite, con WStaff, la comunicazione per le realtà per le quali lavorate? Che tipo di attività online organizzate e che importanza date alla cura dei blog e delle pagine social?
Come “raccontate”, invece, voi stessi, il vostro lavoro e i vostri progetti?
La nostra struttura si occupa di Brand Journalism. Ovvero di raccontare i brand, le loro dinamiche, i loro valori, la loro mission. Per fidelizzare il pubblico attraverso la “conversazione” ed ampliare il bacino potenziale. Insomma, giornalismo aziendale, che porti un beneficio commerciale. Perchè crediamo che il web marketing, sempre più basato sul contenuto, stia andando fortemente in questa direzione. Qual è il vostro pensiero?
“Una bella idea, coraggiosa ma in linea con le tendenze di mercato.”
Sappiamo che siete sempre in movimento, per chiudere questa bellissima chiacchierata diteci cosa bolle in pentola per WStaff…
“E’ una parola! Non è una questione di riservatezza ma sono davvero tanti i fronti su cui ci muoviamo per mantenerci in forma! Dagli eventi di field marketing per Eni con cui abbiamo un contratto quadro, alla comunicazione di HILTRON che seguiamo a servizio completo, ai diversi profili social che gestiamo dai quali sta venendo una involontaria specializzazione nel food, visto che tra ristoranti stellati (Palazzo Petrucci di Napoli), luoghi storici (la Caffettiera di Napoli e Roma) e eventi del settore (FESTAVICO) ormai ci muoviamo tra prelibatezze culinarie di ogni tipo. Sarà che siamo delle buone forchette…”
Quando pubblicheremo questa intervista, la condividerete sulle vostre pagine?
“Ovviamente si!”
Nessun commento