Veloci, furtivi, agilissimi. I ninja – dal cinese antico njîn jiâ, “colui che resiste, sopporta e tiene duro” – erano guerrieri solitari esperti in arti marziali e in strategia militare, capaci di maneggiare le armi più disparate: la katana, il bō, la ninjatô, il kunai. Nell’immaginario moderno il ninja è anche colui che combatte – resiste per così dire – contro avversari più potenti e numerosi, grazie alla propria scaltrezza e agilità. Ma nel mondo contemporaneo – che per metà è virtuale – c’è ancora spazio per queste mitiche figure? Si, se c’è da combattere e tener duro per affermarsi in un mercato dove esistono competitor ricchi e potenti. Si, se c’è da far valere un’intelligenza vivace e agile. Si, se c’è da usare “armi” dal nome meno esotico – ma non meno criptico per i non addetti ai lavori – come viral marketing, interactive adversiting, social media marketing, brand development e così via. Si, se si parla di qualcuno come Mirko Pallera.
Mirko - che le "armi" citate le maneggia da tempo e con intelligenza - è un vero web ninja.
Come nasce un web ninja
Il web ninja è un esperto di strategie, quelle del web, non meno sottili delle raffinate strategie militari d’altra epoca. Ma esserlo vuol dire anche avere le capacità umane e la cultura, per dirla tutta, necessarie per essere conoscitori di uomini, oltre che di tattiche. Mirko Pallera è imprenditore, sociologo, strategic planner, giornalista, copywriter, scrittore. Esperto di viral marketing, social media marketing, viral adversiting, archetypal branding. Co-fondatore – insieme ad Alex Giordano, di Ninja Marketing. Consulente privato per Google, Diesel, Heineken, Barilla, Tim, Mulino Bianco, Ben & Jerry’s, Banca Mediolanum, Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sempre al centro del dibattito culturale con le sue teorie innovative sui media, Mirko Pallera ha all’attivo anche la pubblicazione di “Marketing Non-Convenzionale: viral, guerrilla, tribal e i 10 principi del marketing postmoderno” – pubblicato dal Sole 24 Ore – e di “Create! Progettare idee contagiose (e rendere il mondo migliore)” edito da Sperling & Kupfer. Ambasciatore e giudice dei Webby Awards. Amante del surf e – come ogni ninja che si rispetti – delle arti marziali.
Chi è, dunque, Mirko Pallera?
Tutti questi indizi danno una sola risposta: è un creativo dall’animo poliedrico a cui piace osservare il mondo da più di un punto di vista.
La filosofia del marketing non convenzionale
Mirko è uno a cui decisamente piace andare contro gli schemi imposti da certa logica spicciola. Lo dimostra anche la sua scelta da immigrato “al contrario”: emiliano di nascita e milanese d’adozione, ora vive in Costiera Amalfitana. Ma più di tutto lo dimostra il suo modo di intendere il marketing. Pallera è uno dei pionieri di quello che oggi viene chiamato marketing non convenzionale: un modo di fare marketing – secondo quanto affermato da lui stesso – che fa del continuo rinnovarsi delle aziende, anche in controtendenza, la chiave del successo. Infatti il marketing non convenzionale è sensibile ai continui cambiamenti del settore e si adatta ad essi con flessibilità – soprattutto quando si tratta di usare i social network e i nuovi media in generale – ma fare la differenza significa soprattutto non seguire passivamente la corrente impostata da altri, quanto piuttosto rendersi parte del cambiamento.
Advertising di successo
Ninja Marketing: una sfida culturale
Nata per dar voce alle idee di due giovani intraprendenti, non si può parlare di Mirko Pallera senza citare Ninja Marketing: l’agenzia fondata insieme ad Alex Giordano nel 2004 a Cava de’ Tirreni.
Ninja Marketing è anche l’espressione delle poliedriche competenze del suo co-fondatore.
Attualmente un’azienda – grande o piccola che sia – non si muove semplicemente nel “mercato”: si muove in un ambiente sociale, fatto di persone, di clienti che – sempre più spesso – possono decretare il successo o il fallimento di un prodotto con un semplice click. Il web è un vero e proprio crogiolo in cui nasce e si forma la gran parte della cultura contemporanea, dalle mode ai fenomeni virali. In questo senso la sfida di Mirko Pallera assume un carattere etico oltre che epico: dare alle aziende la possibilità di essere parte attiva della cultura del proprio tempo e dei suoi mutevoli cambiamenti.
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