“L’utente non è più un utente finale ma, se raggiunto dai giusti messaggi, diviene a sua volta un ‘media’ che elabora le informazioni e diffonde la comunicazione in rete.”
Luca Ferlaino e Michele Bosco, Social Media Team #Everest015
E’ stata una tre giorni particolarmente intensa quella che si è tenuta dal 4 al 6 Settembre in quel di Giovinazzo, Bari. Organizzato dalla Fondazione Italia Protagonista di Maurizio Gasparri, #Everest015 nasce come campus dei giovani e per i giovani: annunciato sui social network dagli hashtag #Everest015 #RiprendiamociIlFuturo è stato prima di tutto un’occasione di dialogo e confronto tra i giovani di centro-destra e i grandi nomi presenti all’evento – Maurizio Gasparri, Giovanni Toti, Michele Emiliano, Mara Carfagna, Elisabetta Gardini, Antonio Tajani, Francesco Paolo Sisto, e altri ancora – per parlare di politica, di cultura, di sociale, di immigrazione, della questione meridionale e, soprattutto, di futuro.
“Giovani” e “futuro”, le keywords del centro-destra
Sì, il futuro: quello dei giovani, quello del nostro Paese e il futuro di Forza Italia stessa. #Everest015 ha segnato, infatti, anche l’invito all’entusiasmo dello storico partito italiano che torna in campo con grinta, determinazione e soprattutto con le idee chiare sull’attuale e ingarbugliata situazione politica italiana.
Parlare attraverso i giovani, una scelta non casuale.
Comunicazione politica e “politica della comunicazione”
Dare la possibilità ai giovani di essere protagonisti, di parlare, di fare domande e di aspettarsi delle risposte: è questo il segreto del successo di un evento come #Everest015. Un’alchimia che Maurizio Gasparri ha saputo creare con intelligenza e impegno. In che modo? Sul profilo Twitter del vicepresidente del Senato della Repubblica si trova la risposta, molto semplice, nelle parole di una follower: “è uno di noi”. Uno che ci mette la faccia, che dialoga con amici e nemici. Ed è proprio attraverso i social network che i più di quattrocento partecipanti in carne ed ossa a #Everest015 si sono moltiplicati fino a diventare migliaia di utenti virtuali: la condivisione di foto dell’evento, di articoli e interventi ha dato a tutti la possibilità di essere presenti – anche se da lontano – e di esprimere la propria opinione.
Ricambio generazionale e viralizzazione delle idee.

Politica e social network: un amore così grande
Quello tra politica e social network è un amore recente ma destinato a durare davvero a lungo. Si tratta del punto di arrivo di un lungo percorso cominciato nelle assemblee cittadine nelle agorà della Grecia antica, passando per i comizi in piazza e arrivando, finalmente, a quella che è la “piazza” virtuale: un luogo non-luogo in cui il dibattito politico prende corpo. Tutti i giorni.
Chiunque può discutere di politica sul web, il cittadino comune può interagire con l’onorevole e viceversa.
Un evento nell’evento
Forza Italia torna a far sentire la sua voce, abbiamo detto, e torna a farlo attraverso la voce ed il carisma del suo amato leader Silvio Berlusconi. Il suo saluto telefonico – a chiusura di #Everest015 – è stato il momento più importante di tutto l’evento. Berlusconi si è rivolto in primis proprio ai giovani – ai quali non è secondo per energia e grinta – spronandoli a guardare avanti. Il suo intervento ha toccato punti nevralgici della politica contemporanea e – vista la diffusione virtuale di video e articoli – il suo discorso ai ragazzi è diventato un evento nell’evento. Un evento mediatico innanzitutto. Basti pensare alla risonanza avuta attraverso le maggiori testate online:
Su Forza Italia, liberale da sempre, e sul pericolo rappresentato dalla sinistra e sulla necessità di riconquistare la democrazia ha posto l’accento TribunaPoliticaWeb :
“Siamo in un momento molto molto preoccupante. Significa che c’è bisogno di noi, che siamo liberali da sempre e vediamo il pericolo della sinistra”. Lo ha detto Silvio Berlusconi intervendo in collegamento telefonico alla giornata conclusiva di ‘#Everest015’.
Noi dobbiamo credere nella nostra possibilità di far qualcosa – ha spiegato – sicuri della nostra capacità di convincere i tanti italiani che si sono rassegnati e pensano di non andare a votare perché tutto il futuro comincia da lì: il potere di riuscire a vincere le prossime elezioni, di tornare al governo con una maggioranza che faccia a meno dei piccoli partiti e che consenta di fare tutte quelle riforme indispensabili per modernizzare il nostro paese e portarlo ad una crescita economica. Garantendo a tutti noi – ha concluso – ciò che nessuno di noi è sicuro di avere. Per tornare ad essere nel benessere, un Paese libero e democratico”.
Il rischio di un ritorno al regime è stato messo in risalto da DirettaNews:
“Vedo il rischio forte all’orizzonte di due riforme che potrebbero portare ad un regime se non saranno modificate: il combinato disposto di una riforma costituzionale che praticamente abolisce il Senato trasferendo la funzione legislativa solo alla Camera ed il premio ad un solo partito che con meno del 40% dei voti potrebbe ottenere la guida unica del Paese”.
AffariItaliani fa riferimento alle parole del leader di Forza Italia sulla dura crisi che ancora sta attraversando il nostro Paese:
“Siamo praticamente la maglia nera d’Europa. I signori del governo hanno vantato uno sviluppo possibile dello 0,6% che non è detto arriverà e che è molto inferiore all’1,5% dell’eurozona. Abbiamo avuto un aumento del debito pubblico, anche perché si continua a considerare stupidamente solo il Pil emerso senza considerare quello sommerso. Abbiamo la disoccupazione al 12,4% e la disoccupazione giovanile al è 40,5% e molti hanno smesso di cercare lavoro. Occorre – ha aggiunto – una mobilitazione che dobbiamo mettere in campo per sottrarre il paese da una situazione anche di sottrazione della democrazia”.
Il Tempo dedica un esaustivo articolo all’intervento del Cavaliere cogliendone, tra l’altro, il pensiero su politica estera e immigrazione:
“…l’ex premier ha puntato il dito contro Sarkozy per aver rovesciato il governo legittimo libico, dove c’era Gheddafi, «dittatore addomesticato da noi, l’unico capace di bloccare gli sbarchi». E da qui ha lanciato la proposta di una ampia coalizione anti-Isis, a guida Onu, e nella quale oltre all’impegno europeo si registri la partecipazione di Usa e Russia”.

Un futuro tutto da scrivere
Se è possibile condensare in poche parole un evento come #Everest015, credo che potremmo dire – facendo eco ad un vecchio slogan – “il futuro è adesso” – ed è tempo, per i giovani, di riprenderselo insieme al proprio spazio nella vita politica del Paese.
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